Amicizia e aria di famiglia, in un modo particolare

di Luca Ariesignis Siliprandi

E’ esperienza di tutti, le amicizie impiegano anni a maturare ma possono diventare forti come un legame famigliare o anche più e, quanto ai legami famigliari, fortunati o meno che si sia stati al riguardo, sono spesso una delle cose più forti e salde che abbiamo oltre all’amore, che, se siamo fortunati, abbiamo accanto nel condividere questo percorso, qui ed ora, che non è neppure troppo lungo. Anzi.

Eppure, percorrendo queste strade, si scopre che esiste anche un altro genere di rapporti, direi quasi un altro modo di sentire tutto questo. E’una via di mezzo, perché è sotto ed è sopra all’amicizia ed alla familiarità e, nonostante subito si avverta qualcosa di differente, sembra quasi possibile sovrapporla…  no, sembrerà qualcosa di già vissuto ma, seppur molto molto simile in apparenza, è semplicemente differente.

Nel vivere assieme qualcosa che ‘sembra’ trascendere la vita quotidiana, come la religiosità, la ritualità ed un comune cammino magico ed iniziatico, ecco, è come se scattasse un ‘click’ perché, e sembra banale fintanto che non lo si viva, sono necessari ‘perfetto amore e perfetta fiducia’ per condividere tutto questo.

In effetti, questa esperienza, non è affatto trascendente: è immanente, è ficcata nella carne come fosse passione, è dentro ai meccanismi ed ai movimenti energetici su cui tanto si è lavorato assieme. E’ capirsi, con una occhiata -ad esempio- e intuire che il rito, semplicemente, sta nascendo in quel momento, ascoltando gli altri. E’ sentirsi, nel profondo, su vibrazioni sottili ed evanescenti.

E ti capita addirittura di sapere che in 3,2,1,0 riceverai una chiamata perché è successo qualcosa o semplicemente l’altra persona ha voglia di chiacchierare con te. Ecco, è un’esperienza meravigliosa e ringrazio spesso per questo perché, seppur dopo tanto lavoro, mi è stata concessa e, vi giuro: non è scontata.

Esistono spiegazioni magico-esoteriche per questo, ma nessuna spiegazione potrà mai rendere l’idea di ciò che significhi viverlo.

E ok, scendo sul personale ma solo perché credo sia utile raccontarlo nonostante io sia sfacciatamente di parte, ma visto che in autunno si parla spesso di bilanci, posso ringraziare gli Dei per questo? Per questo che vivo con la mia Grande Sacerdotessa? Per questo modo intenso e strano di vivere una profonda amicizia e l’aria di familiarità che respiro in un modo speciale? Per la gioia di iniziare ad intravedere questo nelle persone che lavorano assieme a noi? Per quella sana botta di ottimismo che ogni tanto, al cielo piacendo, queste sensazioni sono in grado di elargire riempiendo il cuore?

E sì, l’autunno invita a ringraziare e mi sento di ringraziare davvero tutti quelli con cui ho mischiato un poco di vita nel bene e nel male, piaccia sia così anche per voi.



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