Smascherare i finti ‘esperti’

(di Luca Ariesignis Siliprandi)

Credo che ognuno abbia il diritto di avere le proprie idee, tuttavia, penso esista almeno un limite: la reale esperienza rispetto a ciò di cui si parla.

Poi, però, sui social, capita quotidianamente la figura di quel che definirei “l’asino che insegna alle scimmie“.

L’esempio classico è la situazione in cui, il/la neofita di turno pone una domanda più o meno ingenua e arriva lui/lei prodigo di consigli. Peccato che, purtroppo, spesso, chi risponde è un altro neofita ma con un Ego molto più ingombrane del solito. E si finisce con la situazione del cieco che guida il cieco.

Non è questione di esperienze differenti, è questione del: quale esperienza e quale preparazione ha avuto rispetto a quel di cui parla? Spesso, nessuna… Se escludiamo i casi psichiatrici che, perlomeno, non hanno alcuna colpa nel farlo, questo genere di persone, invece, credo siano meritevoli di biasimo.

Il loro Ego, la loro superficialità, possono far male a chi fa i primi passi e magari non ha sufficienti anticorpi per riconoscere questo tipo di personaggi assolutamente nocivi… Così si rischia di finire a fare, per l’appunto, un ballo di scimmie attorno ad un asino. Esiste perfino una bella immagine alchemica la riguardo:

asino

Vi propongo allora un prontuario di minima per smascherare queste figure e non finire come le scimmie dell’immagine di cui sopra. Ovviamente, si basa solo sulla mia personale esperienza ma vedrete che questo ‘decalogo’, pur non essendo infallibile, farà spesso centro:

  1. Di fronte ai suggerimenti, domandare a chi propone “soluzioni” quale esperienza abbia avuto al riguardo, ovvero, banalmente, ciò che suggerisce, lo ha sperimentato?
  2. Quando il suggerimento è dato in modo “netto” e universale (si fa così e cosà), ed unico (ovvero, “questa è l’unica via”), iniziate a sospettare;
  3. Domandare: “Per cortesia, hai un riferimento per queste informazioni?”, così ne sfoltite almeno un 90%;
  4. Insistere sulle domande ai punti 1, 2 e 3  se risponderà un generico “Noi facciamo”. Ovvero, riportare il discorso al “sì, ma TU, quale esperienza ne hai avuto personalmente” e, anche, chiedere rispetto al “Noi”, “Voi chi?”;
  5. Purtroppo c’è pieno di gente che, messa alle strette, vanta esperienze e iniziazioni che non possiede. Se vi venisse il dubbio considerate sempre che, oggi, in Italia, almeno per la Wicca, c’è chi è in grado di smentire chi vanti titoli ed iniziazioni che non ha: con una breve ricerca vi basterà contattare direttamente un referente per quella tradizione o vi potrete rivolgere alla Pagan Federation che girerà il dubbio a chi di dovere per una verifica;
  6. Diffidate di chi ha la risposta sempre pronta. Chi ha esperienza sa che la vita e le cose hanno complessità inaspettate. Di conseguenza, chi vi può aiutare, di solito inizierà con il farvi delle domande piuttosto che fornendovi risposte;
  7. Per gli stessi motivi di cui al punto precedente, risposte semplicistiche che si esauriscono in poche parole, dovrebbero sempre insospettirvi (es. chiedete come proteggere la vostra casa e vi rispondono con “usa un quarzo rosa”).
  8. Date una occhiata alle attività social e al profilo della persona che vi da suggerimenti, spesso basta un’occhiata per capire che qualcosa non torna (infatti, chi ha esperienza di anni, è solitamente attivo su internet da altrettanto tempo… viceversa, è piuttosto frequente che, chi non ne ha, appaia di punto in bianco, propinando consigli a destra e manca magari solo da qualche mese);
  9. Di rado e con poche eccezioni chi ha esperienza ha il tempo per rispondere ad ogni domanda e partecipare attivamente ai più diversi gruppi sull’argomento, al contrario invece, insospettitevi di chi risponde a destra e manca avendo consigli su tutto e per tutti;
  10. Infine, considerate le reazioni ad ogni vostra domanda di chiarimento o richiesta di precisazioni, chi vanta esperienze che non ha, andrà immediatamente sulla difensiva con reazioni più o meno aggressive.


Categorie:Everyday Life, Inizi, Riflessioni

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