(di Luca Ariesignis Siliprandi)
Quando accade a noi o ad altri qualcosa di spiacevole o di drammatico, siamo spesso portati a domandarci il senso dell’agire Divino o di rivolgerci a tale mondo per ottenerne aiuto o insegnamento.
Dobbiamo però essere in grado di ammettere che i loro desideri possono non essere allineati ai nostri. Ciò che sarebbe meglio per noi, non necessariamente lo è per loro e, per lo più, non necessariamente sono preoccupati della nostra situazione.
Molto si acquisirebbe in saggezza smettendo di pensarsi al centro di un universo dove perfino gli Dèi sono in necessario collegamento con l’uomo e con il suo Ego.
Così come non vi è Divinità infera legata alla morte che provi tristezza nello spirare di un essere vivente, così non vi è Venere che non gioisca di una storia di amore per quanto destinata ad infrangersi portando dolore… Allo stesso modo, ogni volta che ci rivolgiamo a Gea – Tellus o qualsiasi altra divinità che presieda alla Terra, non possiamo non pensare a quali forze terribili e spesso letali possano esprimere.
La complessità degli Dèi, delle loro attività e scopi, va al di là di noi.
Alle volte, sì, gli Dei possono mettere ostacoli sul nostro cammino con il preciso scopo di migliorarci… ma alle volte è anche vero il contrario. Semplicemente, alle volte, non ci stanno mettendo alla prova, né ci aiuteranno e non siamo nulla di più che un danno collaterale, vittime di un tempismo a noi sfavorevole.
Insomma, è giusto desiderare il contatto con il divino e con la natura, ma non è sempre un mondo di arcobaleni ed unicorni rosa.
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