L’Athame e la Spada

(di Luca Ariesignis Siliprandi)

Dopo l’interesse suscitato dagli articoli sulla bacchetta (I e II), ci sembra sensato proporvi una rassegna dei principali strumenti dell’Arte… proseguiamo quindi con quello che è forse il più noto, ovvero la lama rituale o athame.  Per correttezza, mi sembra doveroso segnalare che alcune parti di questo articolo (con modifiche e larghe integrazioni) specie per la parte che riguarda lo studio delle fonti, fanno parte delle dispense utilizzate nei Gruppi di Studio della nostra Tradizione: mi è impossibile identificare i singoli contributi delle varie autrici/autori, valga però citare le Grandi Sacerdotesse Isabella N., Laura P. e Valentina M. a cui, credo, vada il merito di queste parti.

Ora, riprendendo il discorso e riallacciandoci a quanto già accennato per la bacchetta, la cosiddetta ‘lama rituale’, nella nostra tradizione (ed è una peculiarità che meriterebbe spiegazioni più complesse di quanto ci è possibile fare ora), è vista come strumento legato al Fuoco –maschile- principalmente per il ruolo che questo strumento riveste nel ‘Piccolo Rito’ (unione di femminile e maschile utilizzando coppa e lama). Al di là di questo, per introdurre l’argomento al meglio, vale forse la pena partire dal simbolismo della spada nelle più disparate culture. Così come la spada giapponese è il lampo, similmente il pugnale sacrificale vedico (ossia quello usato dai Brahmani Induisti) è una delle folgori di Indra; così, allo stesso modo, ‘la spada dei Filosofi’ di cui parlano gli Alchimisti è il crogiolo entro cui si fondono i metalli e si compie l’opera per via Secca e Regale. Altre culture ancora, invece, legano questo strumento alla conoscenza e al sapere, ossia all’elemento Aria; ad esempio, nel buddismo, il Bodhisattva porta la spada fiammeggiante della verità nel mondo degli Asura dove questa fende l’oscurità dell’ignoranza tagliando “il nodo dei grovigli” (Govinda) ed anche, una medesima spada fiammeggiante, è propria di Vishnu, simbolo della conoscenza pura (mentre il fodero rappresenta la non-conoscenza)… ed è per questo che la spada del Sedet del Fuoco jarai non può essere estratta se non dagli iniziati. Si noti, comunque, che anche se associata alla conoscenza e, quindi, secondo il nostro sistema interpretativo all’Aria, questa ‘spada’ sempre fiammeggia. In ogni caso, ed è così sia per il coltello e sia per ogni altro strumento da taglio, siamo di fronte ad un cosiddetto principio attivo che modifica e agisce sulla materia e si noti che, questo, è vero sia per il simbolismo massonico dello scalpello e sia per quello -assai più arcaico- dell’ascia minoica e sue variazioni successive. Il Fuoco può anche essere identificato con le paure che ognuno di noi ha, così come è legato alla volontà che usiamo per superarle. Anche per questo l’athame è definito l’arma di una strega.

Questa è la vera arma delle streghe e ha tutti i poteri della Spada Magica

Le versioni pubbliche dei Libri delle Ombre della tradizione gardneriana e di quella alexandriana riportano un testo identico per quanto riguarda la presentazione di questi due strumenti, i primi due che vengono mostrati durante l’iniziazione di primo grado: “Prima, la Spada Magica. Con questa, come con l’Athame, puoi creare ogni Cerchio Magico, dominare, controllare e punire tutti gli spiriti ribelli e i demoni e persino persuadere gli angeli e gli spiriti buoni. Con questa nelle tue mani, tu sei sovrano del Cerchio. Ora ti presento l’Athame. Questo è la vera arma delle streghe e ha tutti i poteri della Spada Magica”. Per quanto ci sia un poco fastidioso ammetterlo, in questo passaggio si avverte chiaramente tutto di un non ancora affrancato paganesimo rispetto al cerimonialismo di origine monoteista; tuttavia, si deve parimenti ammettere che la stregoneria, nel suo nascere e sopravvivere, fece comunque i conti con la ‘cultura magica’ entro cui si muoveva e ne assorbì diverse parti in modo più o meno sostanzioso. Detto ciò, termini come ‘Angeli’ o ‘Demoni’, che non appartengono alla Wicca nei termini intesi dal monoteismo, possono avere un senso operativo che questo spazio non ci consente di approfondire, ma non andranno sottovalutati.

Tornando agli strumenti, un rituale di consacrazione specifico è riportato nei Libri delle Ombre delle due tradizioni. Di nuovo, viene posta in luce la qualità di arma dei due strumenti; vengono infatti consacrati affinché servano come forza e difesa in tutte le operazioni magiche, contro tutti i nemici, visibili ed invisibili e come protezione in ogni avversità.

L’athame

L’athame è il coltello della strega. Il termine “athame” è una variante moderna, che appare per la prima volta nella nostra religione con il termine “arthame”, riferito al coltello con il manico nero, che appare anche in due versioni della Chiave di Salomone conservate a Parigi. Molti strumenti possono appartenere sia ad un individuo che alla congrega, ma non l’athame che appartiene sempre ad una singola strega. Per questo non è considerato educato toccare o impugnare l’athame di un’altra strega senza il suo esplicito permesso, a meno che non si tratti del suo partner di lavoro se fa parte di una “coppia magica”. Di solito la lama dell’athame è di acciaio, a doppio taglio (ad indicare la doppia natura del fuoco: trasformazione e distruzione, ma anche i due pilastri cabalistici della severità e della grazia), ma fondamentalmente ogni strega sceglie il suo coltello, perché è un simbolo personale. È un oggetto puramente rituale e non viene usato per tagliare (o incidere) materialmente alcunché (tranne le famose torte dell’handfasting!), tanto che spesso, per evitare incidenti, le streghe gli tolgono il filo. Il manico dell’athame può essere decorato con vari simboli. Alcuni, come P. Heselton (nel suo testo Wiccan Roots), sostengono che la centralità e importanza di questo strumento nella Wicca possa dipendere dall’interesse che Gardner nutriva per i pugnali e le spade antiche nonché per i suoi lavori di ricerca sulle lame indonesiane e della Malesia, ciò detto, sappiamo che in “High Magic’s Aid” Gardner riporta dei simboli; Doreen Valiente, riteneva che questi derivassero dalla Chiave di Salomone (in cui viene nominato, come abbiamo già detto, il coltello dal manico nero con cui tracciare il Cerchio) e che Gardner li avesse copiati dalla versione di S.L. MacGregor Mathers.

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Sopra, lama magica dalla Chiave di Salomone

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Sopra, versione tratta da “High Magic’s Aid” di G. B. Gardner

Nella “Bibbia delle Streghe”, Janet e Stewart, confrontando le varie versioni dei Libri delle Ombre originari di Gardner, sottolineano che in una di queste Gardner divise i simboli in due sequenze da riportare su un lato e sull’altro del manico e ne diede la seguente interpretazione:

Libro delle Ombre gardneriano

lama3

“Diagramma in alto da sinistra a destra: il Dio Cornuto, l’iniziale del nome del Dio (potrebbe essere una F o una H in tebano), il Bacio e la Frusta; Luna Crescente e Calante; l’iniziale del nome della Dea in ebraico (Aleph o A). diagramma in basso da sinistra a destra: la Ruota dell’Anno o le Otto vie della Magia, il Potere che fluisce dal Dio Cornuto, la Falce simbolo della Morte, il Serpente simbolo di Vita e Rinascita”.

Sia Janet che Stewart, nonché la Valiente, trovavano alcune di queste interpretazioni inadeguate. Doreen all’epoca scrisse loro che, comparando le varie armi magiche presenti nella Chiave di Salomone e i loro simboli, era arrivata ad alcune conclusioni che, sottolineava, erano semplicemente suggerimenti personali.

“I simboli presentano delle variazioni da un’arma all’altra” scrisse loro la Valiente, “la più evidente è la presenza di quella che fuori da ogni dubbio è una Croce Ansata, come secondo simbolo dopo quello del Dio Cornuto (che è anche il simbolo astrologico del Toro). Appare anche il simbolo astrologico dello Scorpione al posto di quella che dovrebbe essere la prima lettera del nome della Dea in ebraico. Ora, Toro e Scorpione sono opposti nello Zodiaco. Quando il Sole è in Toro, cade Calendimaggio, l’inizio della metà estiva dell’anno; quando il Sole è in Scorpione, cade Hallowe’en, l’inizio della metà invernale dell’anno, in accordo con i nostri antenati celtici. Vorrei anche suggerire questa versione dei segni sull’athame come possibile originale e corretta. Il loro significato in breve:

simboli 1

Revisione dei simboli di Doreen Valiente (tratto da “La Bibbia delle Streghe” di J. e S. Farrar): “Il Dio Cornuto (il potere della fertilità, Calendimaggio, la metà luminosa dell’anno); la Croce Ansata, un simbolo di vita molto antico; Il Saluto e la Frusta (mostrato probabilmente in questa forma semplice (per esempio non come S$ come noi lo riportiamo alcune volte) così che non sia troppo rivelatrice; la Dea come Luna crescente e calante; lo Scorpione, segno della Morte e dell’Aldilà, l’altro lato del Dio come Signore del Mondo di Sotto, Halloween e la metà oscura dell’anno; La coppia perfetta; il Potere che fuoriesce, sia dal Dio Cornuto o dalla congiunzione del sole e della luna (ad esempio maschio e femmina); le Otto occasioni rituali, le Otto vie della Magia”

La Valiente riteneva che un’interpretazione di questo tipo avesse più senso e che fosse più significativa per le streghe, benché derivante dalla Chiave di Salomone. In ambito alexandriano a Janet e Stewart era stato insegnato inoltre che, dopo l’iniziazione di terzo grado con un partner di lavoro, il sigillo della “coppia perfetta” o, per come era stato descritto loro, “dell’uomo e della donna inginocchiati”, poteva essere unito con un tratto nella parte alta. Sempre Janet e Stewart, nel loro The Witches’ Way, suggeriscono che la differente associazione athame-aria piuttosto che athame-fuoco sia da imputarsi alla Golden Dawn che rilasciò volutamente false informazione nella speranza di prevenire l’uso corretto dei loro rituali.

L’acquisto dell’athame

A meno che non vi intendiate di metallurgia, forgiature etc., raramente questo strumento è realizzato da sé. Usualmente acquistato, dovrebbe avere alcune caratteristiche e ci permettiamo qualche suggerimento per la ricerca e la scelta.

  1. Manico nero (possibilmente di materiali naturali), lama a doppio filo (ma non affilata) con una lunghezza di almeno qualche centimetro oltre la profondità media di una coppa e non superiore al vostro avambraccio (sarebbe altrimenti scomodissimo per molti usi rituali), ovvero, per chiamare le cose con il giusto nome: si tratta di una daga;
  2. Non è necessario che richiami in un qualche modo la Wicca (con pentagrammi o simili), anzi: più sarà neutro e meglio vi troverete (al massimo lo personalizzerete poi).
  3. A meno che non desideriate uno strumento con impugnatura in corno di rinoceronte del pleistocene, fodero in pelle di drago e pomolo in diamante, un athame di assoluta qualità avrà un costo abbondantemente entro i 100 euro. Non lesinate, è uno strumento che terrete per tutta la vita, ma nemmeno svenatevi: non avrebbe senso;
  4. Premesso che un antico adagio esoterico sostiene che non si debba mai trattare sul prezzo di uno strumento magico, sembra che tale indicazione sia stata presa alla lettera da chi vende materiali di questo tipo: evitate esotericshop o simili perché, ad oggi e per quanto ci è noto, fatte rare eccezioni vendono lame pessime (e con impugnature che sembrerebbero trash perfino per un B-Movie fantasy) a prezzi folli;
  5. Medesimo discorso vale per le “bancarelle” nelle diverse fiere a tema fantasy/pagano/medioevale. Usualmente hanno rincari che oscillano fra il 10 e il 20% con punte superiori al 50%. Piuttosto, fatevi dare un biglietto da visita e acquistate in momenti successivi con trattativa privata;
  6. Per esperienza, le cose migliori le troverete su piattaforme di shopping on-line come Ebay. Cercate fuori dal mercato italiano (Eurozona o Mondo –l’India e il Pakistan vendono cose ottime) con termini quali “dagger” o “knife dagger” aggiungendo magari “black handle” (o “black”). Giusto per fare qualche esempio, nelle immagini sotto, riportiamo una selezione di lame che potrebbero fare all’uso, trovate su Ebay con una ricerca che ci ha impegnato circa 30 minuti; dall’alto al basso e da sinistra a destra: 30, 35, 70, 75 euro.

La spada

Benché una spada non sia strettamente necessaria (come abbiamo visto l’athame ha i suoi stessi poteri), molte congreghe ne hanno una come simbolo dell’identità della congrega (mentre l’athame è simbolo dell’identità di ogni singola strega). Sempre maschile e con gli stessi attributi magici dell’athame, la spada è più autorevole. La presenza della spada sottolinea la solennità di un’occasione.

Per esempio se la Gran Sacerdotessa o il Gran Sacerdote devono fare un annuncio importante alla congrega, possono portarla con sé e mettersi di fronte all’altare tenendola con la punta poggiata a terra e le mani poggiate sull’elsa. Il Libro delle Ombre infatti recita “con questa nelle tue mani, sei sovrano del Cerchio.” Non viene mai usata, come l’athame, per tagliare materialmente alcunché, con l’eccezione delle torte dell’handfasting. L’aspetto della spada è deciso dalla congrega. La Chiave di Salomone riporta delle incisioni per la spada rituale in lettere ebraiche, riprese da Gardner in “High magic’s Aid” che aggiunse due pentagrammi. Ad ogni modo, oggi, da molte tradizioni e relative congreghe, tutti queste incisioni di lettere ebraiche e simboli vari, sono viste più come un lascito ed un retaggio cerimoniale che è davvero poco stregonesco, per questa ragione, spesso, la lasciano ‘nuda’.  Resta comunque molto interessante capire il simbolismo sotteso alla spada di Gardner che, non dimentichiamolo, era anche un altissimo grado dell’Ordo Templi Orientis di Aleister Crowley, anzi, il più alto… a tal punto che, secondo studi recenti, alla morte di Crowley, per alcuni mesi fu proprio Gardner a reggerne le fila. Quest’altro suo legame iniziatico con l’O.T.O. che, peraltro, spiega molta dell’attuale ritualistica Wicca, ci dà modo di leggere, appunto, il senso ‘esoterico’ con cui la sua spada fu commissionata. Citeremo quindi Crowley che la descrive e la disegna in modo particolareggiato nel suo libro Magick: “[…] L’impugnatura della spada deve essere fatta di rame. La guardia è composta di due falci di luna, crescente e calante poste dorso contro dorso. Tra esse sono poste le sfere che formano un triangolo equilatero con il pomo (N.d.A. si noti che il triangolo equilatero così formato è il glifo del fuoco) […] La lama è diritta, appuntita e affilata fino alla guardia. È di acciaio, per equilibrare l’elsa, perché l’acciaio è il metallo di Marte, come il rame è il metallo di Venere […]” i riferimenti a metalli e pianeti, ovviamente, non sono causali ma precisi rimandi alla necessità di guidare la ‘volontà’ (la lama, Marte) sotto il dominio dell’amore (l’impugnatura, Venere). Del resto, e lo vedremo più avanti, la massima etica thelemita non è molto dissimile da quella Wicca: “Fai ciò che vuoi, questa sarà tutta la tua legge”, chiosato con un ulteriore “Amore è la Legge, Amore sotto la Volontà”.

(Nelle immagini sotto, da sinistra a destra, la spada cerimoniale di Gerald Gardner e la spada in uso presso la nostra Congrega -per la quale ancora si ringrazia Mirko B.-).

A differenza della Wicca, però, per Crowley la spada resta uno strumento personale… Badate sempre al fatto che, nell’esoterismo, dietro apparenti semplicità, frivolezze o stramberie, c’è quasi sempre una motivazione assai più complessa. Ad esempio, l’impugnatura della nostra spada di Congrega è in bronzo (lega di rame e stagno… il primo che, com’è noto, è metallo di Venere, Amore-Unione e, il secondo, di Giove, giustizia e norma). Il manico d’impugnatura è in ebano, legno legato a Ermes Ctonio, ovvero sia il messaggero che parla ‘da sotto’. Tutto ha il suo senso per chi sa coglierlo.

Insomma, tanto si può ragionare su questo strumento… speriamo di aver condiviso con voi elementi utili affinché ognuno possa poi approfondire da sé.



Categorie:Approfondimenti, Inizi, Preparati e fai da te

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