Il Libro delle Ombre

(di Luca Ariesignis Siliprandi)

Lo so che nel sentire parlare di ‘Libro delle Ombre’ vi immaginate qualcosa di simile all’immagine di apertura dell’articolo. Confesso, da ragazzino l’ho pensato anch’io ma è quanto di più lontano in assoluto dalla realtà.

Sapete in cosa consiste il mio Libro delle Ombre (in inglese ‘Book of Shadow’ o BOS)?

Dodici virgola sei Megabyte (12,6Mb) di file PDF, stampati su carta riciclata e tenuti assieme da un dorsetto in plastica nera.
Io probabilmente sarò pure un poco sciatto, ma l’idea di comprarsi un bel volumone di pagine bianche rilegate con pelle di drago, ha piuttosto poco senso. Eppure credo che, più o meno, ci si sia cascati tutti…

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(A sinistra, come a 19 anni immaginavo un BOS e come lo realizzai… A destra, invece, l’amara realtà!)

Il Libro delle ombre, infatti, non è qualcosa che potete ‘farvi da voi‘ se non in minima parte e in pochissimi ormai lo scrivono a mano, non fosse altro che per la scomodità nell’apportare correzioni o riordinare il materiale. (Se stessimo all’osservanza più stretta della tradizione, era d’uso ricopiare manualmente il BOS affidato temporaneamente al neo-iniziato ma, a quanto mi è noto, è usanza ormai scomparsa in quasi tutti i lignaggi delle diverse tradizioni Wicca).

Ma facciamo un passo indietro, che cosa è o cosa dovrebbe esattamente essere un Libro delle Ombre?

Il Libro delle Ombre è essenzialmente quanto viene passato da chi vi ha preceduto

Questo passaggio, questa trasmissione, di norma avviene durante il rituale d’iniziazione (primo grado). Nel mio caso, si tratta dei BOS di Alex Sanders (uso il plurale perché si tratta di tre ‘libri’ distinti, un per grado), e del BOS della congrega di Janet e Stewart Farrar… (scansione di un dattiloscritto su fogli forati per essere inseriti in un raccoglitore ad anelli).

La ‘mia’ Congrega, a sua volta, passa -aggiungendo a quanto già descritto- i propri riti ed usi. Ed ecco, detto in soldoni, questo è quel che si intende tradizionalmente per Libro delle Ombre.

BOS

(un ritaglio di BOS della nostra Tradizione – J.F&S.F.)

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(BOS manoscirtto di Gerald Gardner, versione A, un passaggio del Rito d’Iniziazione al primo grado – Museo della Stregoneria)

Qualcuno si domanderà se io non abbia infranto un qualche vincolo di segretezza pubblicando un ritaglio del BOS in mio possesso… e la risposta è: NO.

Ovvio, mai condividerei pubblicamente anche solo stralci, ma la verità è che larga parte -se non la totalità del BOS Gardneriano ed Alexandriano- sono oggi reperibili on-line (se solo si sa dove cercare). Certo, quanto è stato reso pubblico manca di alcune cose trasmesse solo oralmente o vissute di prima mano durante le iniziazioni, ma quanto ai testi, nulla è ormai segreto.

Il vero segreto, se così vogliamo chiamarlo, è ‘non scritto’ e non ‘scrivibile’.

Quel che usualmente resta ‘escluso’ dai BOS è il sapere orale. Un sapere e una conoscenza che sono fondamentali…

E lo sono perché, credetemi: anche avendo fra le mani un Libro delle Ombre, è assai probabile che vi manchi una qualche quintalata di informazione su come sia effettivamente svolto quel particolare rito (e su quale lavoro energetico fare durante). Questo ‘sapere’ è quanto viene trasmesso durante il training/formazione finalizzato all’iniziazione (i Gruppi di Studio, almeno in parte, questo fanno!) e nella formazione per l’elevazione ai gradi successivi: molto raramente è riportato nei BOS.

Ai testi trasmessi, molti iniziati aggiungono poi in appendice il frutto delle proprie ricerche… riti, riflessioni, corrispondenze etc. e, così come loro, ma via a via più ‘in grande’, è piuttosto diffuso che ogni congrega, lignaggio e Tradizione porti e ‘aggiunga’ contenuti e contributi specificatamente propri. Però, al di là di quello, io so che sia io e sia un iniziato Alexandriano inglese condividiamo almeno un nucleo di conoscenze identiche. Cosa ci differenzia? Perché si parla di diverse tradizioni anche a fronte di una medesima linea iniziatica?

Dobbiamo tornare al training, alla formazione e al sapere orale che la accompagna. Ci sono attenzioni, impostazioni rituali e accenti differenti fra le diverse Tradizioni ma, se proprio volessimo individuare il nocciolo che le distingue è proprio questo: il tipo di formazione e la sua impostazione. Al riguardo, invitandovi caldamente a leggere il bellissimo libro di Thorn Mooney “Wicca Tradizionale” , non credo sia possibile fare ‘classifiche’: ogni tradizione, addirittura ogni congrega, è portatrice di sistemi la cui efficacia dipende tantissimo da quel che cercate e da come ‘siete fatti’.

Quindi, quando state cercando la ‘vostra tradizione’, vi invito a pensare a quello prima ancora che a linee iniziatiche, libri delle ombre e ‘impostazioni’ rituali. Dirò di più, credo che qui in Italia, se da un lato la comunità di iniziati è ancora piuttosto piccola e giovane, il profondo rispetto che ogni tradizione porta all’altra vi permette di passare fra diversi gruppi di studio e sistemi formativi senza che qualcuno ‘se la prenda’ o faccia storie: approfittatene.

In attesa del vostro Libro delle Ombre, scrivete, scrivete sempre!

Tenete un diario delle vostre esperienze ‘magiche’, dei tentativi, degli studi, prendete appunti, scrivete rituali (li rileggerete fra 10 anni, magari riderete, magari, invece, vi faranno riflettere). Si tratta del cosiddetto Libro Specchio, molto utile. Ricordate sempre di segnare data, luogo, contesto, setting (come vi sentivate? era una giornata sì? eri seduta? In piedi? stesa? Dove?). Anche se, come il sottoscritto, foste negat@ nel disegno, fregatevene: disegnate il più possibile. Tentate. Simboli, immagini, alberi, foglie. Tutto quanto di visivo avete vissuto, tentate di rappresentarlo anche graficamente. Nel tempo, ho visto come possa aiutare.

Preferite quaderni e raccoglitori ad anelli, vi verrà utile. Lo so, lo so, la fantasia del librone maggiko è dura a morire, ma la verità è che quando, dopo la decima pagina scritta per benino e ordinata, farete qualche pasticcio o avrete premura, vi verrà voglia di lanciarlo contro il muro: fidatevi, ve lo dice uno che ancora compra libri di pagine bianche che lascia puntualmente intonsi.

Lo giuro di fronte alle sorelle Halliwell, pure io ci ho provato, ma a meno che non siate amanuensi o calligrafi, considerate quanto possa essere più proficuo utilizzare il vostro tempo per studiare e fare esperienza piuttosto che miniare dei capolettera…

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